La piattaforma leader degli affitti brevi rivede le proprie condizioni per adeguarsi alle richieste dell’Unione europea: ecco cosa cambia per gli utenti
Viaggiare con la sharing economy è bellissimo: si risparmia, si può entrare a contatto con i locals e soggiornare in vere case invece che in anonimi alberghi. Ma ai turisti meno fortunati capitava di incappare in prezzi poco chiari, spese extra e impossibilità di entrare in contatto per un reclamo. Ora la musica è cambiata.
Airbnb,il portale online nato a San Francisco nel 2007 e arrivato nel nostro Paese nel 2012, più di tutti ha cambiato il mondo degli affitti brevi tra privati e oggi può contare in Italia su una numerosa community di viaggiatori appassionati. Ora, dopo un anno di trattative, la piattaforma si è adattata alle richieste avanzate dall’Unione europea che richiedeva uno sforzo ulteriore per rendere le offerte più trasparenti per gli utenti. Airbnb ha quindi modificato le proprie condizioni per adeguarsi a quanto previsto dalle autorità europee in materia di tutela dei consumatori. Vediamo insieme le principali novità.
Annunci più trasparenti e nessun sovrapprezzo. Ricordate la seccatura di vedere il prezzo di una prenotazione lievitare solo nell’ultimo step, a causa di voci extra? Bene, questi inconvenienti rimarranno solo un ricordo. Infatti una delle novità di cui gli utenti di Airbnb hanno beneficiato già da quest’estate riguarda proprio la maggior trasparenza degli annunci. Grazie agli accordi, infatti, la piattaforma propone da subito il prezzo finale per la prenotazione dell’alloggio, comprensivo di tutti gli oneri e i costi extra, come quelli relativi alle pulizie o alle tasse locali, come quella di soggiorno. A differenza di quanto avveniva prima, perciò, non ci saranno più sorprese e preventivi lievitati al momento della conferma della prenotazione. Un passo avanti sulla trasparenza a favore degli utenti riguarda anche chi mette in affitto un immobile: adesso è chiaro fin dall’inizio se l’annuncio è stato inserito da un privato oppure da un professionista. Così anche chi sceglie di prenotare un alloggio lo fa avendo tutti gli elementi a disposizione per fare una scelta consapevole.
Un passo avanti nella risoluzione di controversie. Tra le nuove linee guida, spicca anche la possibilità di indicare il reale responsabile in caso di danni causati all’immobile. Prima, infatti, l’intestatario della prenotazione era direttamente responsabile di eventuali problemi causati dai suoi ospiti all’interno dell’appartamento preso in affitto. Ora, invece, è possibile indicare chi ha causato i danni, in modo che la piattaforma possa rivalersi direttamente sul diretto responsabile.
Reclami più facili. Viene inoltre risolto anche il problema relativo alle controversie, le nuove norme prevedono infatti che gli utenti possano effettuare un reclamo online sul sito di Airbnb ed eventualmente fare causa alla piattaforma rivolgendosi direttamente al tribunale del proprio paese di residenza. Infine, la piattaforma ha reso finalmente disponibile un riferimento nei propri terms and conditions, sarà quindi possibile contattare via email Airbnb per disguidi o problemi.
E voi? Avete mai utilizzato la piattaforma Airbnb per prenotare le vostre vacanze? Come vi siete trovati?
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