Grandi viaggi, piccolo impatto: come riuscirci

La sostenibilità è un tema sempre più importante per l'industria turistica: a voi basta rispettare poche semplici regole per viaggiare in modo green

Con l’estate alle porte, probabilmente in questi giorni siete intenti a scegliere la destinazione del vostro prossimo viaggio, oppure avete già deciso e siete dedicati ai dettagli pratici dell’organizzazione. In entrambi i casi, tra gli aspetti da tenere in considerazione, oltre all’itinerario, al budget, ai compagni di viaggio, c’è il vostro impatto ambientale sulla meta che avete scelto.

 Gioie e dolori del turismo. Il turismo è diventato uno dei settori economici più importanti al mondo, con grandissimi benefici per l’occupazione e l’economia (17 milioni di addetti e 10% del PIL in Europa), ma con conseguenze spesso preoccupanti sul contesto. Da Venezia a Barcellona fino a luoghi fino a pochi anni fa semi-inesplorati, sono tante le mete che vacillano sotto il peso dei viaggiatori (e dei loro comportamenti)e non riescono a reggere i nuovi flussi turistici: le Filippine hanno dovuto chiudere il paradiso di Boracay perché stava diventando un inferno. Molti interventi non spettano ai singoli viaggiatori, quanto ai governi e alle istituzioni, che sempre più spesso stanno regolando gli accessi e rendendo le norme più rigide e precise, ma ci sono anche una serie di comportamenti responsabili da parte dei viaggiatori che possono rendere la permanenza turistica più sostenibile, secondo la definizione del World Tourism Organization: «Un turismo che si prende pieno carico degli impatti economici, sociali e ambientali presenti e futuri, rispondendo ai bisogni dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità». Procediamo con ordine.

I bisogni dell’ecosistema. La prima area di impatto è quella ecologica. Il rispetto della vostra destinazione parte da una corretta gestione dei rifiuti: informatevi sulle norme locali, provate a riciclare e soprattutto a produrre meno rifiuti possibile. Le piccole isole o gli ecosistemi fragili spesso hanno cicli di gestione della spazzatura ancora deboli, quindi evitate l’uso di plastica monouso (a favore, per esempio, di borracce riutilizzabili e dicendo no alle cannucce). Anche scegliere mezzi di trasporto non inquinanti è un contributo al welfare ambientale: ogni volta che poteteandate in giro a piedi oppure in bicicletta, che sono anche i modi migliori per godere da vicino della bellezza locale. Usate le risorse locali in modo responsabile: docce brevi, luci spente quando possibile e non prendete mai «souvenir» naturalistici, come pietre, conchiglie, fiori, piante. Sono nella natura per rimanere nella natura.

La cura della fauna. Il secondo punto, strettamente collegato al primo: il rispetto della fauna locale. Spesso la bellezza e il fascino degli animali selvatici sono uno dei motivi principali che ci spingono a metterci in viaggio e ad affrontare voli intercontinentali. I consigli pratici sono tre. Il primo è affidarvi a tour operator locali che siano sempre certificati sostenibili per le vostre esplorazioni naturalistiche: l’imprinting del Global Sustainable Tourism Council è sempre una valida garanzia, ad esempio. Il secondo è evitare tutte le esperienze ludiche con animali selvatici, tenuti in cattività per essere sfruttati: rinunciate a tour su elefanti, selfie con le tigri, spettacoli con le scimmie. Il terzo è – ovviamente – fare attenzione a non acquistare prodotti locali realizzati uccidendo animali in pericolo o danneggiando l’ecosistema in cui vivono. A volte è facile riconoscerli, altre no: per questo motivo affidatevi al WWF-UK Souvenir Alert Campaign per una lista esaustiva.

Attenzione alle persone e alle comunità. Infine: studiate, informatevi prima di partire e fatevi domande sul benessere delle comunità locali che visitate, sia dal punto di vista economico che socio-culturale. Un buon punto di partenza è affidarvi sempre a guide, tour operator, alloggi e ristoranti locali, gestiti da persone del posto e non da catene internazionali, per essere certi di indirizzare proventi e benessere direttamente sulla comunità locale. Discorso simile per quanto riguarda il rispetto di usi e costumi: non tutti amano essere fotografati e in molte culture puntare l’obiettivo contro le persone senza chiedere il permesso è considerato un gesto aggressivo e sgradito. Informatevi sulle usanze, sulle mance, sull’abbigliamento,  sulle norme per il contatto fisico e quelle generali di comportamento. Il primo passo per viaggiare sostenibili è riconoscere che quello che nei vostri comportamenti e nelle vostre abitudini va bene a casa non necessariamente va bene altrove.

Quanta attenzione prestate alla sostenibilità quando programmate un viaggio?

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