L'eredità digitale è una delle questioni più delicate della nostra presenza online: ecco gli strumenti per gestire la tua e quella dei tuoi cari
L’eredità digitale è una delle questioni più complesse tra quelle che fanno parte della nostra esperienza online e social. Cosa succede, quando non ci siamo più, ai nostri account, alle pagine, ai profili, alle storie, ai contenuti postati nel corso degli anni? Il tema è delicato non solo perché si parla della morte e di tutto il dolore che porta con sé a chi resta, ma anche perché sono in ballo questioni cruciali come la privacy e l’identità. Solo su Facebook, «muoiono» 10mila persone ogni giorno. Il momento in cui i morti supereranno i vivi sui social è ancora lontano (si calcolano altri 50 anni), ma la questione prima o poi tocca tutti, ed è sempre doloroso trovare un amico o un parente che non c’è più tra le persone da invitare a un evento o tra i compleanni del giorno. La strada migliore sarebbe lasciare le password all’interno del testamento, ma non tutti sono così previdenti (e soprattutto non tutti riescono a fare testamento prima di morire). Per questo motivo, diversi social network hanno previsto delle policy per permettere di gestire la questione al meglio e ci sono procedure che tu stesso puoi attuare per avere cura della tua eredità digitale. La questione è in continua evoluzione, quindi meglio fare ordine.
Cosa succede su Facebook. Facebook è stato tra i primi a porsi il problema. In caso di decesso, il Centro Assistenza del social permette a parenti o amici di far convertire il profilo in una pagina commemorativa, che non risulta più attiva nelle richieste e nei suggerimenti, ma che rimane aperta per chi voglia lasciare un commento o un ricordo. I contenuti (compresi post e foto) condivisi in passato rimarranno visibili. La piattaforma offre in alternativa ai parenti la possibilità di cancellare del tutto il profilo. Non si potranno in nessun caso avere i dati di accesso e la password, ma questo è un aspetto che, come vedremo, è comune a tutti i social network.
Cosa succede su Instagram. In quanto parte dello stesso gruppo di Facebook, Instagram ha una policy non troppo diversa da quella della casa madre: si può segnalare il decesso e far trasformare il profilo in una pagina commemorativa. A un primo sguardo non sarà diversa da qualsiasi profilo Instagram, con contenuti interattivi e commentabili, ma non sarà più pubblico e quindi non apparirà nelle ricerche o nella sezione Esplora. Non saranno modificabili la foto profilo, i post e i commenti. Anche su Instagram, in alternativa, la pagina può essere cancellata del tutto e in nessun caso vengono forniti i dati d’accesso da parte della piattaforma.
Cosa succede su Twitter. In passato ci sono stati casi di account che hanno continuato a twittare anche dopo il decesso del loro proprietario, magari per un ultimo tweet in cui si dava notizia del fatto, ma, in queste situazioni, qualcuno era già in possesso delle credenziali di accesso (anche Twitter non le fornisce in nessun caso). Dopo il decesso, i familiari o persone autorizzate ad agire per conto loro possono contattare Twitter. Riceveranno quindi un’email con istruzioni dettagliate su come procedere. Serviranno una copia del documento di identità e un certificato di morte. Su questo canale social, l’account non viene “memorializzato” ma solo rimosso.
Cosa succede su Google (e sulle piattaforme collegate). «Qualsiasi decisione di soddisfare una richiesta relativa a un utente deceduto verrà presa soltanto in seguito a un attento esame», scrive Google sulla pagina dedicata a questo tema. L’azienda fa sapere di poter collaborare con «parenti stretti e rappresentanti» per chiudere gli account online. Su ordine di un tribunale americano, è anche possibile richiedere i contenuti dell’account (come le e-mail), ma il processo può essere molto lungo e farraginoso. In nessun caso verranno forniti i dati di accesso.
Cosa puoi fare con la tua eredità digitale. Se non vuoi affidare improvvise e dolorose incombenze ai tuoi cari, hai la possibilità di lasciare la tua eredità digitale in ordine. Un primo strumento che puoi utilizzare sono i password manager: si tratta di tool digitali che permettono di avere cura e proteggere le password attraverso server sicuri e crittografia end-to-end. In alcuni casi consentono di nominare dei contatti di emergenza, che possono avere accesso ai tuoi account nel caso ti succeda qualcosa (e vale anche per un’emergenza all’estero). In alternativa, puoi nominare un esecutore testamentario digitale – previsto dal nostro diritto – al quale sono affidate le password e le decisioni su cosa fare. Su Facebook, nella pagina delle impostazioni, è possibile scegliere un contatto erede che si occuperà di gestire la tua pagina dopo di te. Su Google è possibile stabilire in modo molto dettagliato cosa vuoi che succeda al tuo account in caso di decesso (o inattività prolungata) attraverso uno strumento chiamato Inactive Account Manager. Per quanto riguarda gli smartphone, sia iOS e che Android offrono la possibilità di aggiungere una seconda identità (attraverso l’impronta digitale o il Face Id per esempio) per sbloccarlo in caso di necessità, e questo potrebbe tornare molto utile ai tuoi eredi digitali.
Hai mai pensato di lasciare in eredità a qualcuno i tuoi profili social?
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