Sei un giovane, una donna, un percettore di reddito di cittadinanza o un agricoltore? Scopri gli incentivi all'occupazione previsti nella Legge di Bilancio 2023
Il 2023 non sarà un anno semplice per le imprese italiane e, di conseguenza, per il mondo del lavoro.
La guerra in Ucraina, il caro energia e l’inflazione – la più alta degli ultimi 40 anni – hanno rallentato la crescita economica innescata dal post-pandemia. Tuttavia ci sono segnali positivi, fotografati dall’Italian Macroeconomic Bullettin di EY: crescita economica e mercato del lavoro seguiranno un trend positivo, anche se in maniera meno sostenuta rispetto a quanto abbiamo visto nel 2022.
Se cerchi lavoro, quindi, hai buoni motivi per conservare il tuo ottimismo. Infatti, nella Legge di Bilancio 2023, sono state confermate alcune agevolazioni che possono aiutarti. In questo articolo proveremo ad analizzare i principali incentivi, dandoti qualche suggerimento pratico per sfruttarli. Ma ricorda: le agevolazioni da sole non bastano. Prima di tutto è importante farsi notare da recruiter e datori di lavoro, come abbiamo raccontato in questo articolo.
Sei un giovane sotto i 36 anni? Puoi ambire a un lavoro stabile
Nella nuova Legge di Bilancio è stato rinnovato l’esonero contributivo totale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, per invogliare i datori di lavoro a stabilizzare un contratto a termine. Il tetto massimo dell’agevolazione è di 8 mila euro annui. Inoltre, questo sgravio dura 36 mesi in tutta Italia e 48 mesi nelle regioni del Sud. L’unico requisito è che tu non abbia compiuto il 36° anno di età nel biennio 2021-2022.
Cosa significa nel concreto? Per esempio, per un imprenditore pronto ad assumerti, costerà meno offrirti un contratto stabile, anche se stai già lavorando per lui. Quindi, se rientri nei limiti di età previsti, puoi chiedere al tuo datore di lavoro se ha intenzione di usufruire di questo vantaggio.
Sei una donna in cerca di lavoro? Informati se appartieni a una categoria svantaggiata
Anche in questo caso l’agevolazione è stata rinnovata e consiste in uno sgravio contributivo totale per le assunzioni effettuate nel corso del 2023. Il risparmio per il datore di lavoro è uguale all’incentivo precedente (massimo 8 mila euro annui). Nello specifico, destinatari sono le cosiddette “donne svantaggiate” e può durare un anno per le assunzioni a tempo determinato, che si estende a 18 mesi se il contratto che ti verrà proposto è a tempo indeterminato (sia per le nuove assunzioni sia per le trasformazioni).
Cosa significa nel concreto? Che assumere donne disoccupate, anche in età avanzata, diventa più conveniente. Per aiutarti a capire se questo incentivo ti riguarda, ti riassumiamo cosa intende la legge italiana per “donne svantaggiate” (puoi approfondire il testo completo qui).
- Se la tua età supera i 50 anni e la disoccupazione dura da più di un anno.
- Se, indipendentemente dalla tua età, risiedi in una regione del Sud Italia e sei disoccupata da più di sei mesi. Inoltre, potrai usufruire dell’agevolazione anche se avrai trovato lavoro al di fuori della tua regione di residenza.
- Se ti sei candidata per lavorare in un settore con un elevato gender gap (qui l’elenco dei settori). Anche in questo caso, non ci sono limiti di età.
- Se, indipendentemente dalla tua età, non hai un impiego da almeno due anni.
Percepisci il Reddito di Cittadinanza? Per un datore di lavoro è più vantaggioso assumerti
Anche in questo caso, si tratta di un esonero contributivo totale per un importo massimo di 8 mila euro annui. Qui però non ci sono limiti di età né di genere, ma l’agevolazione dura un anno. È rivolto a tutte le persone che attualmente ricevono il Reddito di Cittadinanza e incentiva i datori di lavoro che vogliano proporre un contratto a tempo indeterminato.
Cosa significa nel concreto? È un modo per reintrodurre nel mercato del lavoro anche i percettori del Reddito di Cittadinanza in età avanzata, provenienti da qualunque regione italiana. Inoltre, questo incentivo si focalizza sui contratti stabili.
Sei un imprenditore agricolo under 40? Sei esonerato dal versare l’accredito contributivo
Questa volta l’agevolazione non riguarda i dipendenti, ma è rivolta a coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che non abbiamo compiuto i 40 anni di età. Nello specifico, si tratta di un’estensione di una norma introdotta nella Legge di Bilancio 2020.
Cosa significa nel concreto? Se vuoi aprire una nuova attività agricola e devi iscriverti alla cassa previdenziale del tuo settore, non sarai tenuto a versare l’accredito presso l’assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti. Potrai usufruire di questa agevolazione per massimo due anni.
Hai una cooperativa sociale che si occupa di inclusione di categorie svantaggiate? Ecco quali sono gli incentivi
La nuova Legge di Bilancio porta a 6 milioni di euro le spese per favorire l’ingresso nel mondo lavoro delle persone detenute in istituti penitenziali. Come previsto dalla Legge Smuraglia, questo incentivo si estende anche a chi stia scontando una pena alternativa. Quindi potranno usufruire di questo incentivo tutte le cooperative che impiegano persone a rischio di esclusione sociale per almeno 30 giorni.
Cosa significa nel concreto? Che chiunque voglia offrire un lavoro a un detenuto, può godere di un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto. L’agevolazione riguarda sia le occupazioni dentro le mura dell’istituto sia quelle al di fuori di esso. Inoltre, si estende anche alle attività formative che vorrai erogare.
E tu, pensi di poter trarre vantaggio da uno di questi incentivi?
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