Il metaverso spiegato in 5 punti

Tra caschi per la realtà virtuale, intelligenza artificiale e nuove piattaforme, nel metaverso tecnologie virtuali e mondo reale si mescoleranno cambiando il nostro modo di divertirci, socializzare e lavorare

Dopo gli NFT – che ti abbiamo raccontato qui – la parola tecnologica più chiacchierata del 2021 è “metaverso“. Termine che ha scalato le classifiche d’interesse da quando Facebook ha cambiato nome in Meta, ridefinendosi appunto una “metaverse company”. E, in qualche modo, questo cambiamento ci riguarda tutti. Perché l’universo digitale di Zuckerberg tocca la vita degli oltre tre miliardi di utenti connessi alle sue piattaforme.

Eppure il metaverso non è stato inventato da Facebook, esisteva da tempo. E non c’è un solo modo per affrontarlo:

  • Per gli ottimisti è l’inizio di una rivoluzione, che darà vita a un internet molto più immersivo e coinvolgente.
  • Per gli attivisti invece è un’altra forma di tecno-controllo, per spingerci a non staccare mai dal digitale.
  • Mentre per gli scettici, l’appropriazione di questa parola da parte di Facebook è solo un’abile strategia di marketing.

Quest’ultimo punto, secondo commentatori come Allison Morrow della CNN, servirebbe a distrarre l’opinione pubblica dai problemi di Zuckerberg nella vita reale. Tra i più rilevanti c’è l’accusa di aver ignorato studi interni che dimostravano i numerosi effetti dannosi di Instagram sulle menti dei pre-adolescenti.

Questo è il frastagliato quadro generale. Ora proviamo a fissare qualche punto fermo, partendo dalla definizione di Matthew Ball, venture capitalist e autore di una serie di articoli molto lucidi sul tema:

L’Internet di oggi è pensata per inviare e ricevere. Per esempio permette di ricevere informazioni, inviare messaggi e immagini, ricevere notifiche. Sono i dispositivi a garantirti l’accesso. Il metaverso invece è un “motore che coinvolge il corpo”: ci sei dentro, non hai più bisogno di prendere in mano un dispositivo per accedere alle informazioni che fluiscono tra reale e virtuale.

Se questa sintesi ti sembra troppo fantascientifica, proviamo ad andare più a fondo e capire quali sono i cinque elementi fondamentali che caratterizzano il metaverso.

1. L’hardware del metaverso

Per proiettarti nel nuovo ecosistema virtuale e aumentato, avrai bisogno di indossare qualcosa di nuovo: caschi per la realtà virtuale come gli Oculus Quest 2 o le Microsoft Hololens 2 – altra azienda che sta investendo in modo importante in queste tecnologie. Poi, per toccare e sentire oggetti nel VR dovremo infilare guanti aptici.
Ma il metaverso non è solo un tuffo nella virtualità, è anche una ibridazione della realtà. E quindi vedremo sempre di più nuove tipologie di fotocamere in grado di scansionare l’ambiente e collocare oggetti 3D che interagiranno accatto a te, come per esempio le ultime generazioni di iPhone hanno questo tipo di sensori, che si chiamano Lidar).

2. La connettività del metaverso

Per abitare questo mix di ibrido e virtuale ci sarà sempre più bisogno di infrastrutture ad alte prestazioni. E, da questo punto di vista, gli investimenti in tecnologie come il 5G sono sicuramente utili. Senza aggiungere troppi dettagli tecnici possiamo dire che, quando i nostri gesti vengono proiettati in un altro mondo, questo trasferimento deve essere istantaneo e il 5G promette di fare proprio questo: ridurre le latenze.
Se ti infastidiscono i fuori-sincro dei gol trasmessi in streaming su Dazn, immagina quanto possa essere intollerabile un ritardo quando si parla di applicazioni industriali del metaverso, come la chirurgia a distanza o l’evacuazione di persone sepolte tra le macerie attraverso robot controllati da remoto.

3. La capacità di calcolo

La protagonista di questo elemento è l’intelligenza artificiale, che si occuperà di proiettare il tuo avatar negli ambienti virtuali, catturando i tuoi movimenti reali e restituendoli in maniera realistica e armoniosa. È ciò che sta facendo Microsoft Teams con la funzione Mesh. Quando verrà rilasciata – nel 2022 – ci potranno essere riunioni online in cui gli avatar interagiranno in uno spazio virtuale condiviso. E non solo: se gli universi virtuali non hanno confini, l’intelligenza artificiale sarà sempre più importante anche nelle traduzioni in tempo reale, che oggi, possono imitare anche il tuo tono di voce. 

4. Le piattaforme virtuali

Finora abbiamo visto gli elementi strutturali: ciò che fa funzionare il metaverso. Ora ci spostiamo verso gli ambienti veri e propri. Le piattaforme virtuali che pian piano stanno nascendo hanno diverse funzioni, che potremmo riassumere nel seguente modo:

  • Ambienti per esplorare nuovi mondi. Cioè le esperienze che simulano luoghi altrimenti inaccessibili: come le profondità dei fondali marini o lo spazio profondo.
  • Ambienti per creare oggetti. Nel metaverso si possono realizzare performance artistiche tridimensionali e immersive, come nelle Art Rooms di Rec Room, il primo unicorno del metaverso.
  • Ambienti per socializzare e giocare. In questo caso rientrano i sempre più famosi mondi virtuali di Fortnite, Roblox. Qui accadono sempre più spesso eventi virtuali, sfilate di moda, presentazioni di nuovi prodotti da parte di brand famosi come Vans o Burberry.
  • Ambienti per collaborare. È la dimensione lavorativa del metaverso. Oltre al già citato Microsoft Teams, anche Facebook – con Horizon Workrooms – promette di trasferire le riunioni in questo ambiente, dove viene riprodotto l’ufficio. Qui, spostando la tua testa con indosso un casco virtuale, potrai gestire meglio la prossimità con un collega.

5. Gli strumenti e i servizi

Ecco l’aspetto più importante – e forse il più innovativo. Finora si è riflettuto poco sull’integrazione tra tecnologie virtuali e mondo reale. Oggi invece uno degli obiettivi del metaverso è creare corrispondenze fisico-digitali. In altre parole, nel metaverso spenderai tempo reale e denaro reale. Per esempio, se il tuo avatar acquisterà una t-shirt virtuale su una piattaforma, avrai la possibilità di comprarla per davvero. Non è un caso che le piattaforme più avanzate, come Roblox, abbiamo già una propria moneta per acquistare oggetti.

E tu, hai già sperimentato qualche applicazione per il metaverso? Cosa ne pensi di questo trend?

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