Impara a leggere la nuova etichetta energetica: può aiutarti a ridurre il tuo impatto ambientale e a risparmiare sulla bolletta. Nuove regole anche per le riparazioni
Dal 1° marzo in tutti i Paesi dell’Unione europea è in vigore la nuova etichetta energetica: quell’indicazione sugli elettrodomestici che ti aiuta a capire qual è il loro impatto ambientale. Secondo le stime dell’Unione europea lo strumento, che è stato rivisto per essere più fruibile e trasparente, ci aiuterà a ridurre la spesa di decine di miliardi di euro l’anno, per non parlare degli effetti positivi in termini di riduzione dell’impatto ambientale, sia nelle scelte d’acquisto che nei consumi. Scopriamo insieme cosa cambia.
Etichetta energetica, tempo di trasparenza
L’etichetta energetica è uno strumento che, dal 1994, ti aiuta a fare scelte consapevoli.
Stando ai dati diffusi dall’Eurobarometro, nel 2019 il 79% dei consumatori ha preso una decisione di acquisto proprio grazie all’etichetta.
Perché allora cambiarla? La verità è che ormai la etichetta energetica non risultava più così funzionale. A fine febbraio 2021 il 90% degli elettrodomestici era catalogato con un’etichetta A+, A++ o A+++. Andando a scegliere una lavatrice, per esempio, cogliere le differenze tra i vari prodotti in base a questa classificazione diventava complicato soprattutto per i non addetti ai lavori. Ecco perché si è scelto di rinnovarla.
Una nuova scala da G ad A
In particolare, il cambiamento più importante riguarda la scala utilizzata per classificare gli elettrodomestici.
Se quella adottata in precedenza lasciava spazio a fraintendimenti, la nuova etichetta energetica punta invece alla trasparenza.
Per iniziare, spariscono i + affiancati alle lettere. Stop quindi ai frigoriferi o lavatrici classificati come A+, A++ o A+++.
La nuova etichetta prevede ora una classificazione più rigida che va da G ad A, la più virtuosa.
Nonostante risultino efficienti, perciò, gran parte degli elettrodomestici che trovi in commercio in questa prima fase rientra nella classificazione B, C e D.
Questo perché si è lasciato volutamente un certo margine per consentire di includere anche device più evoluti in futuro.
Icone più chiare e consumi dettagliati
In secondo luogo, rispetto alla versione precedente, sulla nuova etichetta energetica trovi icone più chiare, studiate ad hoc per risultare più facili da consultare. Sono inoltre state aggiunte informazioni che ti aiutano nella valutazione di un elettrodomestico.
Per le lavatrici, per esempio, puoi trovare anche i dettagli relativi al consumo di acqua per ogni ciclo e il consumo di energia misurato su un programma di lavaggio standard. Insomma, tutte informazioni che possono aiutarti ad acquistare un nuovo apparecchio, pensando anche al possibile risparmio sulla bolletta dell’elettricità.
Il consumo energetico specifico dell’elettrodomestico
Viene inoltre riportato sulla parte centrale anche il consumo energetico specifico per la tipologia di elettrodomestico. Sulle nuove etichette energetiche delle lavatrici e lavastoviglie puoi trovare i consumo di kWh relativo a 100 cicli di lavaggio.
Allo stesso modo, per quanto riguarda frigoriferi e televisori, il consumo viene calcolato su 1000 ore di utilizzo del dispositivo.
Un QR code per avere informazioni aggiuntive
Infine, un’altra novità importante è la possibilità di avere un quadro più completo dell’elettrodomestico che stai per acquistare. L’introduzione del QR code posizionato nella parte superiore dell’etichetta, sull’angolo destro, è stata pensata proprio a questo scopo.
Puoi scansionarlo con il tuo smartphone per avere informazioni aggiuntive prima del tuo acquisto.
Per esempio le dimensioni esatte della lavatrice, le caratteristiche tecniche del frigo oppure i risultati delle prove di utilizzo.
I dettagli vengono estrapolati da una banca dati che raccoglie le caratteristiche di tutti gli elettrodomestici venduti in Unione europea.
Su quali prodotti troviamo la nuova etichetta energetica
La nuova etichetta energetica in vigore non è presente indistintamente su tutti gli elettrodomestici in commercio.
Al momento puoi trovarla solo su frigoriferi, congelatori, lavastoviglie, lavatrici e monitor esterni (tra cui anche i televisori).
A questo primo gruppo si aggiungeranno il prossimo 1° settembre anche le nuove etichette per lampadine e lampade con sorgenti luminose fisse.
Perché venga estesa anche ad altri elettrodomestici bisognerà invece aspettare ancora.
Infatti l’Unione Europea ha già ufficializzato che nei prossimi anni altri prodotti saranno classificati con la nuova etichetta energetica.
Di conseguenza, entro il 2023, arriverà la nuova scala anche per asciugatrici, condizionatori, scaldabagni e caldaie.
Non solo etichetta energetica: cosa prevede il diritto alla riparazione
Quella dell’etichetta energetica, tuttavia, non è però l’unica novità entrata in vigore lo scorso 1° marzo. L’altra novità riguarda il cosiddetto diritto alla riparazione.
In particolare si tratta dei nuovi regolamenti sulla progettazione e sul design ecocompatibile che rafforzano i tuoi diritti in fatto di riparazione dei prodotti, anche a sostegno dell’economia circolare.
Cosa cambia in concreto? In pratica assicurare la riparabilità dei prodotti è ora compito dei fabbricanti e degli importatori degli elettrodomestici.
Un nuovo modo di progettare i dispositivi
Di conseguenza cambia l’approccio alla produzione dei dispositivi che devono essere progettati da principio con la possibilità di essere riparati. Ma non solo: i produttori devono mettere a disposizione dei riparatori pezzi di ricambio per una finestra di 7-10 anni di tempo dall’immissione sul mercato del dispositivo. Se hai una certa dimestichezza con gli elettrodomestici e ami dilettarti con il cacciavite, anche in questo caso – grazie al diritto alla riparazione – arrivano delle novità.
Pezzi di ricambio anche per gli utenti a disposizione per diversi anni
In breve, per chi vuole effettuare riparazioni per conto proprio, la normativa prevede infatti che per diversi anni i fabbricanti mettano a disposizione alcuni pezzi di ricambio anche per i consumatori finali.
Parliamo di componenti che siano compatibili con il “fai da te”, come per esempio sportelli o cerniere. La normativa interviene anche sui tempi di consegna, pertanto riceverai i pezzi di ricambio entro 15 giorni lavorativi dall’ordine.
Trovi che l’etichetta energetica sia uno strumento efficace? E cosa ne pensi del diritto di riparazione? Dicci la tua tra i commenti.
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