Arriva il Reddito alimentare, un sussidio a favore le fasce economicamente più deboli che punta a contrastare lo spreco di cibo. Ecco come funzionerà
Tra le novità introdotte dall’ultima Legge di bilancio, c’è un’iniziativa che mira a sostenere economicamente le fasce di popolazione più deboli e a contrastare lo spreco di cibo. Si chiama Reddito alimentare e prevede uno stanziamento complessivo di 3,5 milioni di euro: 1,5 milioni per il 2023 e 2 milioni nel 2024.
Cos’è il Reddito alimentare
Il Reddito alimentare è un sistema virtuoso che permetterà di recuperare il cibo invenduto dalla grande distribuzione organizzata per donarlo ai cittadini più bisognosi. Lo scopo di questa iniziativa è duplice: da un lato dare una mano concreta agli oltre 3 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta. Dall’altro, contrastare il fenomeno dello spreco alimentare, un problema non solo legato a ragioni economiche, ma anche etiche e di sostenibilità ambientale.
Come funzionerà il Reddito alimentare
Per i dettagli su come verrà erogato il reddito alimentare, c’è ancora da aspettare che vengano ufficializzate le modalità di attuazione. Ci sarà in tutti i casi una fase di sperimentazione in cui potrai prenotare i pacchi alimentari tramite un’app ad hoc, un po’ come succede già adesso sulla piattaforma Too good to go, su Ecofood Prime e sulle altre app antispreco. Dovrai perciò scaricarla, registrarti e, in un secondo momento, inoltrare la richiesta. Potrai quindi ritirare il pacco assegnato in uno dei centri di distribuzione dislocati nella tua città o, se rientri tra i soggetti che appartengono alle categorie fragili, potrai riceverlo direttamente a casa.
Come avverrà la raccolta e in quali città sarà attivo
Associazioni ed enti che operano nel terzo settore gestiranno invece la raccolta del cibo. Attraverso una rete, si occuperanno perciò di recuperare gli alimenti in scadenza che saranno portati nei centri di distribuzione. Qui verranno impacchettati e, in base alle prenotazioni degli utenti, consegnati a chi ne ha diritto. Al momento sembra che nella fase sperimentale siano coinvolte soltanto le città metropolitane, parliamo quindi di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma capitale.
Quando sarà disponibile il Reddito alimentare
Così come le modalità di erogazione, anche per le tempistiche c’è ancora da aspettare. Dal 29 dicembre 2022, data di approvazione della Legge di bilancio (che conteneva l’emendamento sul Reddito alimentare), il Ministero del Lavoro ha 60 giorni di tempo per emanare un decreto che faccia luce sui dettagli. Nel provvedimento sarà specificato quali sono i requisiti per accedere al sussidio, quindi la platea ci cittadini che ne avrà diritto, e quali operatori del terzo settore saranno coinvolti nella fase sperimentale.
Lo spreco alimentare ci costa 15,6 miliardi l’anno
I numeri dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher / Spreco Zero e riportati dal Sole 24 Ore delineano uno scenario piuttosto preoccupante quando si parla di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura. Ogni italiano spreca in media 674,2 grammi di cibo a settimana, un comportamento che – oltre a essere poco etico e insostenibile per l’ambiente – ci costa 9,2 miliardi di euro l’anno. A questa cifra bisogna poi aggiungere le risorse necessarie per produrre il cibo: 6,4 miliardi di euro tra energia, acqua e altre voci relative alla produzione. Sommando le due voci, lo spreco di cibo ci costa complessivamente qualcosa come 15,6 miliardi di euro ogni anno. Insomma, un aspetto su cui è bene prestare la massima attenzione e che non devi sottovalutare, specie in un momento storico in cui – tra inflazione e caro prezzi – risparmiare tra le mura domestiche diventa fondamentale.
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