Con il bonus facciate è possibile restaurare o semplicemente tinteggiare le facciate di condomini ed edifici e recuperare il 90% della spesa. Attenzione però, perché non tutti gli interventi possono essere detratti e gli immobili devono avere caratteristiche precise
Grazie all’arrivo del bonus facciate il 2020 sarà l’anno giusto per dare una rinnovata a palazzi ed edifici delle nostre città. Si tratta di una delle novità principali introdotte in fatto di detrazioni fiscali dall’ultima legge di bilancio che permette di recuperare buona parte delle spese relative agli interventi sulle superfici esterne. Dopo l’Ecobonus, il Sisma bonus e il bonus per le ristrutturazioni, con questo nuovo contributo si aggiunge un altro tassello alle agevolazioni previste per chi esegue lavori di riqualificazione edilizia. L’incentivo, pensato per migliorare l’aspetto delle nostre città, prevede la possibilità di recuperare il 90% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 per lavori sulle facciate di condomini e abitazioni. Al momento mancano ancora le indicazioni puntuali per usufruire dell’agevolazione che dovranno essere fornite dall’Agenzia delle entrate, ma vediamo chi può richiederla e quali interventi possono beneficiarne.
Quali edifici sono ammessi alla detrazione. Per poter essere detratti correttamente, i lavori devono essere eseguiti su edifici che soddisfano alcune caratteristiche. La normativa prevede infatti questa possibilità soltanto per gli edifici che rientrano nelle zone A e B:
- Zona A
Si intendono le aree dei centri storici, quindi parti di agglomerati urbani che si contraddistinguono per il carattere storico, artistico o per particolare pregio ambientale. - Zona B
Sono dette anche “di completamento”. In questo caso parliamo di zone adiacenti al centro storico, definite dalla normativa come “parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, e cioè quelle in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore a un ottavo, cioè al 12,5%, della superficie fondiaria della zona, e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq”.
In entrambi i casi, possono accedere alla detrazione sia i condomini che gli edifici composti da una o più unità abitative, purché situate in una delle due zone individuate dalla normativa.
Gli interventi che possono beneficiare del bonus facciate. Possono essere detratte le spese documentate e sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 relative agli interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici. Rientrano tra questi anche i lavori eseguiti sulle facciate interne, ovvero quelli che riguardano le parti dell’involucro esterno di un edificio e di proprietà di un condominio. Questo significa che, pur essendo definito “Bonus facciate”, l’incentivo include anche parti della superficie esterna dei fabbricati che non affacciano direttamente su strada, come per esempio su un cortile interno. Possono essere detratte le spese sostenute anche solo per la pulizia o la tinteggiatura esterna, comunque quelle finalizzate al miglioramento delle strutture opache della facciata, dei balconi, ornamenti o fregi. La normativa prevede inoltre la possibilità di detrarre anche le spese indirette, quindi quelle collegate all’esecuzione dei lavori come l’occupazione del suolo pubblico, il noleggio di un ponteggio, le spese relative agli onorari professionali e, ovviamente, anche quelle per l’acquisto dei materiali utilizzati. Sono invece esclusi i costi sostenuti per tutto ciò che sta sotto la facciata, vale a dire cavi, impianti vari, così come infissi e portoni.
Come viene recuperata la spesa. Il 90% della spesa sostenuta per questi interventi nel corso del 2020 viene recuperato nei 10 anni successivi da quando vengono eseguiti i lavori, seguendo una ripartizione di 10 quote di pari importo. Per poter ammettere alla detrazione le spese sostenute è necessario effettuare pagamenti mediante i cosiddetti “bonifici parlanti”, come avviene per gli altri incentivi sulle ristrutturazioni, indicando quindi i dati richiesti, inclusi quelli catastali, e i riferimenti normativi: tenete presente che ormai la maggior parte delle banche consente di farlo agevolmente tramite home banking, indicando la tipologia di bonifico prima della sua esecuzione. Ricordate, inoltre, di conservare tutta la documentazione relativa ai lavori, in attesa di ulteriori delucidazioni è bene tenere traccia degli interventi effettuati sull’edificio, anche facendo le foto alla facciata prima e dopo. È bene precisare che, se gli interventi apportano benefici anche dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, devono rispettare quanto previsto dalla normativa sulla riqualificazione energetica. Al momento, a differenza di quanto avviene per altre agevolazioni come quelle relative alle ristrutturazioni edilizie, non è stato stabilito un tetto massimo di spesa: dettaglio che verrà chiarito, con tutta probabilità, dalla circolare dell’Agenzia delle entrate attesa nelle prossime settimane.
Pensate che queste detrazioni siano realmente un incentivo per migliorare l’aspetto delle nostre città? Diteci cosa ne pensate tra i commenti.
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