Oltre alle costose lezioni individuali c'è un'altra strada: app multipiattaforma che, come in un videogame, insegnano a suonare (e a cantare) giocando
Per alcuni è un desiderio mai realizzato, per altri un sogno abbandonato. Altre volte ancora è semplice curiosità, ma non c’è tempo, né troppo denaro da investire. Per imparare a suonare uno strumento servono disciplina e costanza. Ma dà anche soddisfazione – tanta – quando le prime note iniziano a produrre una melodia. Oggi la tecnologia riesce a far questo: accorcia le distanze tra l’impegno e i primi risultati. Non rottamando i corsi professionali, ma offrendo un’utile integrazione alle lezioni o un aiuto indispensabile per gli “strimpellatori”. Con questa guida abbiamo selezionato le migliori piattaforme per imparare da autodidatti, per aiutarti quando sei a casa e per non perdere l’allenamento quando il tempo scarseggia.
Fender Play è nata dall’esperienza di uno dei più famosi produttori di strumenti musicali (Fender produce la Stratocaster, una delle chitarre più note di sempre) e di Riffstation (fino alla fusione con l’azienda statunitense, una della app più apprezzate). Offre praticamente tutto: lezioni “snack” per imparare e sperimentare subito, uno strumento per tracciare i tuoi progressi, video di esperti e un archivio di canzoni semplificate per iniziare a suonare il genere che ti piace e “provare sul campo” le tecniche apprese. Tutto è suddiviso per livelli, così da avanzare passo dopo passo. Dopo 14 giorni di prova gratuita, il costo è di circa 10 euro al mese.
Simply piano, per entrare nel mondo degli 88 tasti. Un po’ più seriosa di Fender Play, quest’app offre esercizi personalizzati, per imparare a leggere la musica e a suonarla sulle tastiere. Anche in questo caso i progressi sono tracciati e c’è un vasto database di canzoni da suonare. Simply piano, poi – attraverso il microfono del tuo smartphone o tablet – è in grado di correggerti in tempo reale, se stai pigiando i tasti sbagliati o se stai andando fuori tempo. I costi sono di circa 60 euro ogni tre mesi, con pacchetti sconto se si opta per il piano semestrale (90 euro) o annuale (120 euro).
Vanido. Quando il tuo strumento è la voce. Dedicata soprattutto ai più piccoli, quest’app serve a esercitarsi nel canto. Con un duplice approccio: esercizi di intonazione e per allenare l’orecchio. Dopo i primi passi, con pratica di respirazione e di estensione, aiuta ad allenare la voce di testa e la voce di petto. Anche in questo caso ci si può mettere alla prova con database di canzoni, provenienti da Apple Music e Spotify. Non manca il tracciamento dei progressi, per mantenere la disciplina. Una buona notizia: l’app è gratuita. Quella cattiva è che è solo per iOS.
Garageband per i tuoi concerti virtuali. È un grande classico per iPhone e iPad. Con un costo irrisorio (neppure 5 euro) è una band portatile composta di strumenti virtuali. Manca la parte di lezioni ma, dopo aver preso un po’ di confidenza con il vostro strumento, quest’app sarà il tuo gruppo in miniatura.
Il vecchio “Mille note”, in digitale. Per chi “strimpellava” prima di Internet il Mille note era un grande classico: un libro con partiture semplificate per chitarra con le più famose hit pop. L’equivalente digitale è Ultimate Guitar Com, un database vastissimo con tabulature di tutti i generi. Dopo aver acquisito un po’ di indipendenza con lo strumento, può diventare la tua risorsa.
Solo divertimento, con la batteria. È uno strumento esigente e ingombrante. Ed è uno di quelli che libera energia. Ma se è un acquisto che non ti senti (ancora) di fare, Drum Kit può essere un diversivo. È un set virtuale di cimbali, rullanti e charleston per suonare le percussioni toccando lo schermo. E, in più, permette di suonare canzoni virtuali.
E tu, hai mai imparato a suonare uno strumento con l’aiuto della tecnologia? Qual è l’app che ti aiuta di più?
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.