Disservizi Internet: tutti i rimborsi a cui avete diritto

Guasti, interruzioni, ritardi, attivazioni fantasma: è importante conoscere le regole che vi tutelano

Internet e smartphone sono sempre più al centro della vita di tutti noi. In una società digitale come la nostra, una connessione veloce e stabile e dei servizi di telefonia affidabili sono vitali. Che sia per motivi professionali, personali o entrambi, i disservizi alla rete sono diventati una delle grane peggiori da risolvere nella vita contemporanea. Quale che sia il gestore al quale vi siete affidati, probabilmente anche voi avete sperimentato negli ultimi anni un guasto, un ritardo nell’attivazione, una portabilità bloccata nel limbo tra due operatori: quando questo argomento di conversazione viene fuori a una cena tra amici tutti hanno una storia da raccontare. Spesso la sensazione più comune è quella di impotenza: oltre al disservizio in sé è difficile farsi valere nella giungla di operatori che non sanno, call center che non rispondono, tecnici impossibili da convocare, responsabilità scaricate tra gestori. Per questo motivo l’AgCom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che dal 1997 vigila su questo tipo di servizi, sta lavorando per rendere più forte la posizione dei consumatori nei confronti degli operatori: con l’inasprimento delle sanzioni per i disservizi e altre regole in arrivo che toglieranno alle compagnie telefoniche alcune delle scuse più abusate.

Rimborsi? Ecco la tabella. Quando avete a che fare con i danni causati da un operatore telefonico, la prima cosa che vi conviene conoscere, in quanto consumatori informati, sono le sanzioni a suo carico in caso di inadempienze, anche perché sono state recentemente aggiornate e inasprite da parte del Garante. Per esempio: la vostra compagnia non risponde ai reclami? Vi deve 2,50 euro per ogni giorno di attesa (cifra più che raddoppiata rispetto al passato), fino a un massimo di 300 euro. Avete sottoscritto un contratto ma, nonostante i solleciti, nessuno si è presentato da voi per attivare la linea? Sono 1,5 euro al giorno, che diventano 5 se era stata effettuata la portabilità del numero. Un mese di ritardo, caso molto comune, può quindi comportare da 45 a 150 euro di rimborso a vostro favore.

E in caso di guasto? Se il servizio è stato completamente interrotto avete diritto a 6 euro al giorno. Se invece è semplicemente malfunzionante vi spettano 3 euro al giorno. Per un mese di disservizio sono quindi 180 oppure 90 euro, a seconda della gravità del problema. Per altro, se si tratta di banda ultra larga, la sanzione aumenta di un terzo. Nella casistica ci sono anche i guasti della pay Tv: 3 euro al giorno di rimborso per l’assenza di segnale. L’attivazione di un servizio non richiesto, invece, viene punita con 5 euro al giorno. Infine, il caso più grave: la perdita del numero di telefono a causa di errori da parte degli operatori: 100 euro per ogni anno in cui quel numero è stato usato, fino a un massimo di 1500 euro. Abbastanza per disincentivare distrazioni. È importante ricordare che il reclamo e la successiva richiesta di conciliazione all’AgCom sono sempre a titolo gratuito per voi: qui è spiegato bene cosa fare passo dopo passo.

Cadrà l’alibi più diffuso per i ritardi negli interventi . Infine, una novità importante in arrivo per tutti gli utenti di servizi che non sono TIM: l’AgCom disporrà che questi operatori offrano ai loro clienti un servizio diretto per le attivazioni o gli interventi tecnici: in questo modo potrete sempre fare riferimento al personale del vostro gestore. Una legge del 2012 infatti imponeva sempre il passaggio attraverso TIM (in quanto ex monopolista e gestore della rete) per questo tipo di operazioni, una complicazione che allungava la risoluzione dei problemi e che spesso è stata usata come alibi da parte delle compagnie di fronte a guasti, ritardi e disservizi oppure come spunto per pratiche commerciali scorrette. La novità che permetterà a tutti di saltare questo passaggio indesiderato è l’accesso disaggregato alla rete e coprirà tutti i servizi tranne quelli in fibra ottica fino all’armadio (Vdsl2), il cui ultimo tratto è in rame e quindi ancora di proprietà di TIM. La disaggregazione non è ancora una novità ufficiale, ma sarà una piccola rivoluzione a favore degli utenti.

Vi è mai capitato di sperimentare problemi e chiedere un rimborso? Siete riusciti a farvi valere?

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