Quest’anno hai tempo fino al 30 settembre per compilare la tua dichiarazione dei redditi: scopri quali spese su mutui e affitti sostenute nel 2019 puoi detrarre
Casa dolce casa, quanto può farti… risparmiare. Ti abbiamo già parlato delle novità riguardanti la dichiarazione precompilata e delle principali spese che puoi detrarre. Oltre a spese mediche e polizze assicurative, anche i costi sostenuti per il mutuo e l’affitto possono generare un risparmio d’imposta. Cerchiamo di analizzare quindi in quali casi le rate mensili per la tua casa possono farti risparmiare.
Mutui, istruzioni per l’uso. Sei proprietario di una casa? Puoi detrarre dalle tue imposte il 19% degli interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale. Nello specifico sono ammesse le seguenti spese:
- interessi passivi
- oneri accessori: tutte le spese necessarie per la stipula del contratto di mutuo, come ad esempio la commissione per gli istituti di intermediazione, gli oneri fiscali legati all’iscrizione/cancellazione di ipoteca, le spese di istruttoria e notarili
- quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione, nel caso in cui l’importo della rata sia legato ad indici di riferimento.
Per accedere ai benefici c’è un requisito fondamentale: tale detrazione è valida sull’abitazione principale. È considerata “principale” l’abitazione nella quale tu o i tuoi familiari abitate abitualmente. L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto (per i mutui stipulati prima del 2001, l’arco temporale si riduce a sei mesi).
Quanto puoi risparmiare? La detrazione viene calcolata su un importo limite di 4.000 euro, quindi potrai risparmiare al massimo 760 euro (4.000 euro x 19%). Nel caso in cui il contratto sia intestato a più soggetti, il tetto massimo si riferisce all’ammontare complessivo degli interessi. Ognuno, quindi, potrà detrarre gli interessi sostenuti solo per la propria quota di titolarità.
Facciamo un esempio: due coniugi hanno un mutuo cointestato al 50%. Nel corso dell’anno hanno sostenuto 3.800 euro di interessi relativi al proprio mutuo. Ogni coniuge può calcolare la propria detrazione su un importo massimo di 1.900 euro (3.800 euro x 50%), potendo usufruire di un risparmio di 361 euro (1.900 euro x 19%).
Consigli pratici. Prima di compilare e presentare la dichiarazione dei redditi, ricordati di chiedere al tuo istituto di credito la certificazione degli interessi e oneri accessori sostenuti, relativi al tuo mutuo ipotecario. Il documento ti indicherà con precisione l’importo su cui calcolare la detrazione del 19%. L’ammontare delle spese in questione deve essere inserito nel rigo E7 del Modello 730.
Risparmi in vista, anche in affitto. Non devi per forza essere proprietario di una casa per godere delle detrazioni. Se nella tua abitazione principale (vedi definizione nei paragrafi precedenti) sei in affitto, puoi usufruire di detrazioni in misura fissa, variabili a seconda delle categorie di reddito.
Prima di analizzare le possibili occasioni di risparmio, fai attenzione: i contratti di locazione soggetti a detrazione devono essere stati redatti ai sensi della Legge n. 431/1998, che disciplina le locazioni di immobili ad uso abitativo (l’indicazione di questa normativa dovrà essere obbligatoriamente prevista nel contratto).
Chi può usufruire delle detrazioni? Ecco le tipologie di contribuenti coinvolte e le relative detrazioni previste in misura forfettaria:
- Se sei in affitto e paghi un canone di locazione a canone concordato e se il tuo reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, puoi detrarre 495,80 euro.
La detrazione scende a 247,90 euro invece se l’importo del reddito totale sale ed è compreso tra 15.493,72 euro e 30.987,41 euro. - Se hai un’età compresa tra i 20 e i 30 anni e ti sei trasferito dall’abitazione principale dei tuoi genitori, per i primi tre anni puoi beneficiare di una detrazione di 991,60 euro se il tuo reddito complessivo non supera i 15.493,71.
- Se sei un lavoratore e trasferisci la tua residenza in un Comune limitrofo o in quello in cui lavori e se il trasferimento ha comportato un allontanamento di almeno 100 Km o in una Regione diversa, puoi beneficiare di una detrazione, valida per i primi tre anni, di 991,60 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro. Detrazione dimezzata a 495,80 euro se il reddito è compreso tra i 15.493,72 euro e 30.987,41 euro.
- Se sei genitore di uno studente fuori sede a cui è intestato il contratto di affitto o ne sostieni le spese puoi detrarre il 19% dei canoni pagati nel 2019 per un importo massimo di detrazione di 2.633 euro (se tuo figlio risulta a tuo carico). Nel caso in cui il contratto sia intestato a entrambi i genitori, la detrazione spetta nella misura del 50% a entrambi.
- Se hai un reddito compreso tra 15.493,72 euro e 30.987,41 euro, puoi godere di una detrazione pari a 150 euro, mentre, se hai un reddito che non supera la soglia dei 15.493,71 euro, il beneficio raddoppia a 300 euro.
Consigli pratici. Ai fini della detrazione, ricordati di conservare le ricevute dei pagamenti effettuati nel corso del 2019. Relativamente ai costi sostenuti, nel rigo E71 del Modello 730 vanno inseriti la tipologia, il numero dei giorni e la percentuale di detrazione spettante dell’affitto.
Le famiglie a basso reddito. Chi beneficia del bonus affitto famiglie a basso reddito ha diritto a una detrazione IRPEF pari a 300 euro se il reddito è fino a 15.493,71 euro e 150 euro se il reddito complessivo è tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro. Tale agevolazione prevede che il contratto di locazione debba essere stipulato o rinnovato in base alla legge 431 del 9 dicembre 1998. Per redditi superiori a 30.987,41€ non è prevista alcuna detrazione.
Quali spese puoi detrarre quest’anno? Raccontacelo nei commenti.
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.