Dall’affitto per gli studenti fuori sede all’iscrizione a un master: ecco tutte le voci detraibili per chi frequenta l’università da inserire nel 730 di quest’anno
L’11 febbraio 2020 il MIUR (Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca) ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 19 dicembre 2019 che fissa i limiti di spesa massima da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2020.
Se i tuoi figli frequentano università pubbliche o private, un corso di laurea triennale o un master universitario di primo o di secondo livello, potrai detrarre il 19% degli importi pagati per la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, per l’iscrizione e il pagamento delle rette, per le soprattasse per esami di profitto e laurea, secondo alcuni limiti precisi.
Rientrano tra le spese detraibili:
- i corsi di istruzione universitaria
- i corsi universitari di specializzazione
- i corsi di perfezionamento
- i master universitari
- i corsi di dottorato di ricerca
- gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.) in quanto equiparati alle spese universitarie
- i corsi presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati
Se scegli il modello precompilato troverai queste voci già inserite nella tua dichiarazione. Se scegli la via tradizionale, invece, dovrai indicarle nel quadro E sezione I: ricordati di conservare la copia dei bonifici effettuati, dei bollettini MAV o dei bollettini postali di pagamento.
Ricordati inoltre che, come per le detrazioni delle spese mediche, quest’anno dovrai pagare le spese universitarie con mezzi tracciabili per avere accesso alle detrazioni nella dichiarazione dei redditi 2021.
Limiti di detraibilità da Nord a Sud. Le spese relative all’iscrizione e al pagamento delle tasse universitarie versate nel 2019 possono essere detratte con la dichiarazione dei redditi 2020. Questa possibilità esiste sia per chi frequenta corsi di laurea triennale che a ciclo unico, in università pubbliche e private. La soglia massima detraibile è diversificata in base all’area geografica in cui si trova l’ateneo e a seconda dell’area disciplinare del corso frequentato. Sono inclusi anche i corsi di laurea frequentati all’estero in uno dei paesi dell’Unione europea: in questo caso fa fede l’area disciplinare di riferimento e, per l’area geografica, si considera quella in cui lo studente ha il proprio domicilio fiscale.
Area disciplinare | Area geografica | ||
Nord | Centro | Sud e Isole | |
Medica | 3.700 euro | 2.900 euro | 1.800 euro |
Sanitaria | 2.600 euro | 2.200 euro | 1.600 euro |
Scientifico-tecnologica | 3.500 euro | 2.400 euro | 1.600 euro |
Umanistico-sociale | 2.800 euro | 2.300 euro | 1.500 euro |
Post laurea: dottorati di ricerca e master universitari. Il MIUR ha inoltre stabilito le soglie massime di detraibilità anche per chi frequenta corsi post laurea come dottorati di ricerca, di specializzazione e master universitari di primo e secondo livello. Esistono anche in questo caso limiti di detraibilità che variano a seconda di dove si trova l’ateneo frequentato: Nord (3.700 euro), Centro (2.900 euro), Sud e Isole (1.800 euro). Ricordiamo che agli importi indicati (compresi quelli nella tabella) bisogna sommare l’importo della tassa regionale per il diritto allo studio.
Studenti fuori sede: come recuperare il 19% dell’affitto. Se i tuoi figli sono studenti fuori sede, potrai contare anche sulla detrazione del 19% sulle spese sostenute per l’affitto.
La condizione per usufruire di questa agevolazione è che l’ateneo si trovi ad almeno 100 chilometri di distanza dal Comune di residenza e in una provincia diversa, a 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.
L’importo massimo da portare in detrazione è di 2.633 euro all’anno e sono agevolabili anche i canoni di locazione pagati per la frequenza di università all’interno di uno stato dell’Unione europea, eccetto per i periodi di studio all’estero come quelli relativi ai progetti Erasmus.
Per usufruire di questa agevolazione è necessario un contratto di affitto regolare (anche intestato ai genitori), le ricevute dei pagamenti o le copie dei bonifici effettuati.
Può essere recuperato il 19% anche delle rette versate per residenze presso enti per il diritto allo studio, convitti e collegi universitari.
Ci sono altre spese universitarie che secondo te andrebbero detratte? Raccontaci quali.
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