Sempre più persone scelgono l'esplorazione individuale: ecco gli strumenti migliori per socializzare con i locali e con altri viaggiatori
«Cosa c’è dietro questa ascesa del viaggio in solitaria?», si chiedeva il quotidiano Telegraph qualche mese fa. Il fenomeno è reale, tutti i dati vanno in questa direzione: tendiamo sempre di più a partire senza compagni di viaggio, sperando di incontrarne lungo la strada. Secondo il sondaggio Holiday Habits di Abta un viaggiatore su nove ha fatto una vacanza da solo negli ultimi dodici mesi, su Hotelscan le prenotazioni di camere singole sono aumentate del 170 per cento in un solo anno, con Thailandia, Peru, Australia, Portogallo e Vietnam come mete preferite dai viaggiatori solitari. Stessi input arrivano da HostelWorld: +42% in due anni, e Airbnb, che su alcune specifiche mete ha visto rialzi a tre cifre: Cancun (170%), Ho Chi Minh City (146%), Colonia (142%), Playa del Carmen (141%), Johannesburg (135%). Si viaggia sempre di più da soli innanzitutto perché la società è cambiata: i single, o le «famiglie unipersonali», sono il 31,1% del totale in Italia, e questo influenza anche il mercato dei viaggi. Ma c’è dell’altro: il digitale ha reso l’esperienza del viaggio solitario sempre meno solitaria, anche per le persone che non sono estroverse per natura. Ci sono sempre più app a prova di timidezza, per non stare da soli in vacanza un minuto più del necessario.
Molto più di un divano. Il primo servizio che dovete imparare a conoscere per il vostro viaggio individuale è Couchsurfing. La piattaforma era nata nel 2003 per lo scambio gratuito di ospitalità tra viaggiatori, compito che svolge ancora egregiamente, pur essendo stata messa in crisi dall’avvento di Airbnb. Ma Couchsurfing oggi offre molto di più di un divano sul quale dormire: l’app ha una funzione chiamata Hangout, che consente a locali e viaggiatori di geolocalizzarsi per qualche ora, offrendo la propria disponibilità per varie attività (bere una birra insieme, esplorare un’area, andare al parco). Quando la vostra proposta viene accettata da qualcuno, si apre una chat che vi permette di mettervi d’accordo sul posto e sull’ora. Anche la funzione primaria di Couchsurfing, quella di «cercare un divano», è un ottimo modo per calarsi nella realtà di un posto nuovo e fare nuove amicizie. Se siete pronti ad adattarvi e avete un po’ di spirito di avventura, potrebbe schiudervi molte sorprese. Allo stesso modo anche una stanza in un appartamento condiviso su Airbnb può essere l’inizio di contatti e incontri mentre siete in viaggio da soli.
Un’app per ogni avventura. Con la crescita del mercato «solo traveller», aumenta anche il numero di app e servizi a loro dedicati. Gli strumenti digitali per conoscere altri turisti si sono moltiplicati negli ultimi anni: Backpackr ad esempio è costruita in modo interessante, funziona come una sorta di diario di viaggio, in cui si collezionano timbri virtuali, foto e racconti dei posti che avete visitato. Tutte queste informazioni vanno su un profilo social che dovrebbe attrarre viaggiatori con uno stile di esplorazione simile al vostro. Ma in questo mercato sono tante le opzioni: SoloTraveller (che ha anche una sezione dedicata alla donne che viaggiano da sole), Travello (che vi permette di creare un feed di foto e storie «alla Instagram»), Yonder (con un taglio legato ai più avventurosi). Molti viaggiatori inoltre usano MeetUp, che non è specificamente pensata per il turismo ma serve ad aggregare persone di una determinata area intorno a un’attività, che può essere di ogni tipo (imparare una lingua, fare yoga al parco, fare escursioni).
Cene, festival e street art in compagnia. Infine, ci sono app legate a specifiche attività, come ad esempio trovare qualcuno con cui andare a pranzo o a cena. L’idea di mangiare frequentemente da soli è uno dei punti che spesso scoraggiano un viaggio di questo tipo. Ma ci sono diverse app o piattaforme per trovare qualcuno con cui condividere un pasto mentre siete in viaggio o addirittura farvi invitare a cena dai locali: Meal Sharing, Eat With (che ha anche assorbito la vecchia VizEat), Feastly. PreLinks invece è una comunità per trovare qualcuno con cui condividere la vita notturna nella vostra destinazione, perfetta per trovare un compagno di festival o di concerti. Anche l’«activity provider» Peek è utile per trovare qualcuno con cui fare escursioni basate su passioni condivise, come un tour di shopping o street art. Un altro strumento da non sottovalutare, infine, sono i gruppi Facebook: ce ne sono diversi per chi vuole condividere una parte del proprio viaggio in solitaria e sono di solito molto animati (Solo Traveler ha più di 12mila iscritti).
Avete mai fatto un viaggio da soli? Avete fatto incontrati interessanti?
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