Autunno, i boschi più belli per una gita

A volte lo dimentichiamo ma il nostro è un Paese ricco di foreste, da Nord a Sud. Ecco i boschi più belli per pianificare una gita low cost d'autunno

Probabilmente te ne sei dimenticato, ma l’Italia è un grande paese forestale. In occasione dei prossimi ponti, vogliamo quindi suggerirti i boschi più belli per una gita d’autunno. Ce n’è per tutti i gusti: se vuoi vedere il foliage, se preferisci andar per funghi o ancora, se punti a vedere gli animali nel loro territorio. Inoltre ricorda: stare nella natura è totalmente gratuito quindi, a differenza di un weekend in città, la tua gita autunnale può essere davvero low cost.

L’autunno, oltre a essere il periodo perfetto per l’enoturismo, è una delle stagioni migliori per godere dei colori e delle sensazioni del bosco: scegli tra i nostri suggerimenti il prossimo itinerario per la tua passeggiata nella foresta.

Sempre più foreste in Italia

Sapevi che negli ultimi cento anni l’estensione delle foreste italiane è raddoppiata? Lo dice il  “Rapporto sullo stato delle foreste in Italia”, pubblicato nel 2018 e curato dal Ministero per le politiche agricole: il nostro paese è coperto al 39% di boschi, con una superficie che sfiora gli 11 milioni di ettari. Siamo quasi ai valori dell’Alto Medioevo e della «selva oscura» in cui si sarebbe poi smarrito Dante Alighieri all’inizio della Divina Commedia.

Ma come è possibile, se siamo sempre più industrializzati? Il motivo di questa trasformazione del territorio italiano, paradossalmente, è l’urbanizzazione: dal momento che l’Italia ha smesso di essere un paese agricolo, molti campi e pascoli sono stati abbandonati e il bosco se li è presi tramite un meccanismo di rinnovazione naturale.

Secondo gli esperti, in questi decenni stiamo vivendo una vera e propria rinaturalizzazione del territorio, ed è il motivo per il quale stanno tornando anche gli animali (come raccontato nel bel libro Italia selvatica di Daniele Zovi), come lupi, orsi, sciacalli dorati, linci.

 

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I boschi più belli per il foliage? Vince il Piemonte

Secondo molti forestali italiani, i boschi più belli da un punto di vista estetico sono in Alta val di Susa, in Piemonte, dove a ottobre esplodono i colori del foliage. Al confine con l’Alta Val Chisone c’è il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand. A valle dominano le latifoglie, come tigli, betulle, faggi, frassini e castagni, mentre salendo (i boschi qui arrivano fino a quota 2600 metri) subentrano le conifere, soprattutto abeti rossi e bianchi. Ma i vostri occhi saranno riempiti soprattutto dai colori dei larici e dei pini cembri alle quote più elevate. È anche un ottimo posto per avvistare ungulati, grazie alla ricca presenza di cervi e caprioli.

In Val Masino in cerca di funghi

In Lombardia una delle passeggiate più belle è quella lungo i sentieri e le mulattiere tra gli abeti e i faggi secolari della Foresta dei Bagni di Val Masino, una valle laterale della Valtellina in Lombardia. È anche un ottimo percorso per andare a funghi.

Alpi bellunesi, un paradiso per cervi e daini

Procedendo verso Est, troviamo il Bosco del Cansiglio, sulle Prealpi bellunesi, a cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: qui un tempo c’erano gli abeti coi quali la Repubblica marinara di Venezia costruiva le sua navi. Qusto bosco è popolato da cervi e daini ed è attraversato anche da linci (quasi impossibili da avvistare) e orsi.

Val Cervara, tra faggi e orsi marsicani

Il Bosco vetusto della Val Cervara, nel Parco nazionale d’Abruzzo alle pendici del Monte Schienacavallo, è uno dei territori preferiti dell’orso marsicano. Qui ci sono almeno 500 faggi secolari, alcuni tra i più vecchi del continente. Questa è una delle 17 riserve integrali, nelle quali non è permessa alcuna attività di taglio, sfruttamento o gestione. Se gli alberi cadono, saranno lasciati lì per favorire la rinnovazione naturale. È uno dei luoghi migliori in Italia per toccare con mano la rinaturalizzazione.

In Toscana tra animali, cascate e santuari

In provincia di Pisa c’è invece il Parco naturale di Migliarino San Rossore, un paradiso di biodiversità, nel quale si cammina tra stagni, paludi e torrentelli e dove non mancano anfibi e rettili. San Rossore è soprattutto uno dei luoghi migliori nei quali avvistare cervi.

Restando in Toscana, un altro itinerario prezioso è quello all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, sull’Appennino Tosco-Emiliano, dove si trovano le Cascate dell’Acquacheta (descritte da Dante in un canto dell’Inferno) e il Santuario dei Monaci Camaldolesi (che, tra tante altre cose, furono anche i progenitori della selvicoltura moderna in Italia).

 

Pollino e Sila: bellezze di Calabria

Le foreste del Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra la Basilicata e la Calabria, contengono dei veri e propri monumenti vegetali. Anche qui ci sono faggete tra le più antiche del continente, secondo un team dell’Università della Tuscia alcuni di questi faggi sono i più anziani dell’emisfero boreale. Ma il vero protagonista del Pollino si chiama Italus, un pino loricato la cui età è stata stimata in 1230 anni. Italus insomma c’era già al tempo della battaglia di Poitiers e dell’incoronazione di Carlo Magno.

Un altro patrimonio forestale estremamente prezioso è sulla Sila, in Calabria. La passeggiata più bella è quella tra i giganti di Fallistro, i pini neri calabri vecchi almeno 400 anni.

In Sicilia tra lecci e sugheri, per fare birdwatching

Anche la Sicilia ha un patrimonio boschivo decisamente ricco, segnaliamo il Bosco della Ficuzza, una riserva naturale popolata da leccete e sugherete. Quest’area è molto amata dai birdwatcher per la possibilità di avvistare aquile reali, falchi pellegrini e nibbi.

E tu ami passeggiare nei boschi? Qual è il tuo bosco del cuore? Raccontatecelo nei commenti!

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