Domotica, wearable device e sensori wireless sono il futuro dell'assistenza domiciliare e sono strategici per un paese che invecchia sempre di più
L’Italia è un paese che invecchia. Oggi secondo l’Istat le persone con più di 65 anni sono il 21,7% della popolazione, ma quello che è interessante è la curva: nel 2065 gli anziani saranno il 32,6% del totale e gli over 85 addirittura il 10% della popolazione italiana. L’impatto sulla spesa sanitaria è immaginabile: l’assistenza domiciliare agli anziani malati cronici (85,2% del totale) ha un impatto enorme sulle famiglie italiane e costi che complessivamente raggiungono i 76 milioni di euro a carico dei privati. «Dobbiamo evitare che l’Italia diventi un enorme ma disorganizzato ospizio nel quale resteranno pochi giovani costretti a lavorare a più non posso per sostenere milioni di anziani soli e disabili», dichiarava a Repubblica Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. In questo contesto, un aiuto decisivo arriva dalla tecnologia e in particolare dall’IoT, l’internet delle cose, che declinato in chiave medica diventa IoMT (Internet of Medical Things) o IoHT (Internet of Healthcare Things). Come scrive l’agenzia di stampa Agi, che ha effettuato una rassegna delle innovazioni più interessanti e promettenti, questi strumenti diventano sempre più «strategici» come supporto al sistema sanitario nazionale e alle famiglie, perché migliorano l’efficacia di diagnosi e cure ed evitano ospedalizzazioni inutili, infortuni e incidenti.
Il sogno di ogni figlio ansioso. Una delle aziende leader nel settore dei servizi digitali per gli anziani è Doro, che produce telefoni fissi, cellulari e smartphone facili da usare e pensati per loro. Il valore aggiunto è che questi dispositivi entrano a far parte di un ecosistema chiamato con servizi che possono dare serenità a tutti i figli preoccupati per il benessere dei genitori. Attraverso My Doro Manager si può controllare a distanza il telefono, controllare che sia carico, che la suoneria sia alta e anche configurare numeri da chiamare in caso di emergenza. Connect & Care, sempre parte dello stesso ecosistema, è un’evoluzione intelligente dei pulsanti salvavita, attraverso i quali la persona anziana può chiedere aiuto in modo facile e immediato a una rete di persone autorizzate (che può includere parenti, amici, vicini, staff medico) per problemi di vita quotidiana (come comprare le medicine) o per emergenze vere e proprie.
Sensori, promemoria e allarmi. Wimonitor è una startup di Rovereto (Trento) nata un anno fa «con l’idea di sfruttare la tecnologia a vantaggio dell’assistenza, in modo da favorire l’indipendenza delle persone e la domiciliarità» e che si è già ritagliata uno spazio nel settore dell’Internet of Medical Things. I suoi prodotti sono pensati per strutture ospedaliere ma anche utenti domestici. A questi ultimi è dedicato il sistema WiMHome, una piattaforma wireless basata su sensori ambientali e personali che monitorano le attività dell’anziano che ha bisogno di supervisione costante e avvisano in caso di problemi o anomalie. Nell’ecosistema delle utenze private c’è anche WiMonitor che invia messaggi e promemoria agli anziani, molto utile per persone che devono assumere farmaci a orari prestabiliti. Il terzo strumento è WiMDoor, che serve a prevenire la fuga delle persone assistite, attraverso un sistema di allarme composto da una centralina di prossimità e da uno o più braccialetti di identificazione, sistema adatto sia a strutture che privati.
Generazione di caregiver. È interessante il principio che c’è alla base di famil.care, il sistema di servizi sviluppato da Easy Life e concepito per dare una mano alla cosiddetta «generazione sandwich», gli adulti tra i 40 e i 55 anni, divisi tra la cura dei propri genitori e quella dei figli. Questa combinazione di app e strumenti fisici permette di combinare diverse esigenze: avvisa in automatico se un anziano cade o si sente male, ha saltato una scadenza o dimenticato una medicina, e allo stesso tempo verifica che i figli siano arrivati a destinazione (scuola o palestra) e che non stiano consumando troppa banda (e quindi sprecando tempo) sui social o con i videogame. Sono utili anche gli strumenti elaborati da MediaClinics. La loro piattaforma Home Care Management è una combinazione di wearable, sensori e app che permette il dialogo tra i caregiver (cioè voi) e gli operatori sanitari, monitora le attività e i parametri del paziente, attiva checklist per assicurarsi che tutti svolgano il proprio compito nei tempi e nei modi corretti.
Vi prendete cura di un anziano? Che tipo di innovazione vi farebbe davvero comodo?
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