Di colpo ci siamo ritrovati a lavorare da casa. Ma il cambiamento non è sempre facile. Ecco qualche dritta per “sopravvivere” all’home working
Tra i tanti cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha portato con sé, lo smart working – o forse sarebbe meglio chiamarlo home working – è sicuramente tra quelli che hanno stravolto di più la nostra vita quotidiana.
Un esercito di “home worker”. Improvvisamente gran parte della popolazione si è ritrovata costretta a lavorare da casa – in meno di una settimana si è passati dai 570 mila smart worker censiti a ottobre dall’Osservatorio del Politecnico di Milano a 8 milioni di home worker. È un esperimento sociale di dimensioni mai viste, che sta dando risultati incoraggianti: lavorare da remoto si può e sicuramente questa esperienza sarà utile nella ridefinizione delle modalità di lavoro agile una volta che ci saremo finalmente lasciati dietro le spalle la crisi.
Non puoi trasformare casa tua in un ufficio… Va detto però che c’è una bella differenza tra scegliere quando e quanto lavorare fuori dall’ufficio (il vero smart working) e ritrovarsi obbligati “per decreto” a dover vivere e lavorare tra le quattro mura di casa, condividendo lo spazio con altri membri della famiglia, spesso con esigenze diverse. Insomma, la sensazione è che le nostre case – solitamente poco vissute durante il giorno – siano improvvisamente diventate inadeguate, con spazi che non rispondono alle nostre nuove necessità (oltre che più impegnative da tenere pulite, essendo abitate 24 ore su 24).
..ma puoi adattarla alle nuove esigenze. Certo, si tratta di una situazione temporanea e dettata dall’emergenza, ma non è escluso che in futuro il lavoro da remoto – alternato a quello in ufficio – entrerà a far parte delle nostre abitudini. Ma come trovare la propria dimensione nella nuova quotidianità? Trasformare la casa in un ufficio è impossibile, ma puoi almeno cercare di trasferire in casa alcune delle buone pratiche che solitamente adotti in ufficio – nell’arredamento funzionale degli spazi, ma non solo. Ecco allora qualche dritta, con il contributo del Centro Studi Copernico.
- Crea uno spazio personale dedicato al lavoro. Allestisci la tua zona di lavoro in un angolo tranquillo, con una scrivania, una sedia possibilmente ergonomica e una buona illuminazione. E uno sfondo adatto alle video call.
- Usa i luoghi di transizione. Ingresso e corridoi, di solito un po’ “dimenticati” all’interno delle case, sono luoghi “neutri”, che possono fungere da “cuscinetti” tra la zona di lavoro e il resto dell’abitazione, migliorando il famoso work-life balance.
- Introduci elementi di verde. Piante da interno, fiori, o una vista dalla finestra su un parco o un giardino (per i più fortunati): gli elementi naturali aiutano la concentrazione, stimolano la creatività e l’energia.
- Organizza efficacemente l’orario di lavoro. Cerca di mantenere un minimo di routine – non svegliarti a mezzogiorno e non continuare a lavorare fino alle 2 di notte, per esempio. Per farlo, potrebbe essere utile stabilire un orario di lavoro – più o meno simile a quello che osservavi in ufficio. E concediti qualche pausa durante la giornata.
- Mantieni la comunicazione con il resto del team. Lavorare da casa non dovrebbe essere sinonimo di isolamento (anche perché la cosa alla lunga diventerebbe davvero alienante). Per fortuna in questo la tecnologia ci dà un grande aiuto: sistemi di messaggistica istantanea o app per meeting di gruppo offrono soluzioni per tutti i gusti.
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