L’estate è la stagione dei festival musicali: scegliete un evento su misura della vostra coscienza e riducete l'impatto sull’ambiente con i nostri consigli: dal viaggio alla tenda, passando per i rifiuti
La stagione dei festival musicali che punteggiano l’estate europea sta per entrare nel vivo. dal Pukkelpop in Belgio, allo Sziget in Ungheria. Secondo Festicket, gli appassionati che hanno fatto un viaggio all’estero per un evento musicale di questo tipo sono aumentati del 29% nel 2018. La crescita più vistosa – per quanto riguarda gli arrivi – c’è stata in Ungheria (addirittura 773%), seguita da Portogallo, Spagna, Belgio e Olanda. La maggior parte dei fan sceglie ancora di andare in campeggio (43%) ma aumentano le percentuali di chi opta per l’albergo (31%) o un appartamento (16%). In generale, è aumentata la fame di musica e viaggi. Una tale crescita deve essere accompagnata da una sempre più attenta valutazione sulla sostenibilità e l’impatto sull’ambiente da parte di ogni singolo spettatore, per evitare che pochi giorni di gioia e musica si trasformino in una bomba ecologica. Ecco una serie di suggerimenti utili.
Un festival coscienzioso. Innanzitutto: la maggior parte della cura rispetto all’impatto ecologico di un evento non è in mano a voi, ma all’evento stesso e alla sua gestione delle risorse. Quello che potete fare, quindi, è scegliere il vostro prossimo festival non soltanto in base alla lineup e alla location, ma anche facendo attenzione alla loro policy di sostenibilità. Un numero sempre maggiori di brand musicali grandi e piccoli sta facendo del proprio profilo ecologico una delle bandiere per raccontarsi ai fan, quindi è difficile che non ne troviate uno a misura della vostra coscienza. Senza andare troppo lontano, per esempio, dal 5 al 7 luglio a Villa Arconati, Milano, c’è Terraforma, un festival di musica sperimentale che ha la sostenibilità al centro della sua identità: tre giorni di concerti, arte, installazioni e workshop sull’ambiente. EDP Cool Jazz di Lisbona, con una lineup che comprende The Roots, Tom Jones e Kraftwerk, si basa sull’impegno di neutralizzare completamente le emissioni causate dall’evento e dai viaggi di tutti gli artisti per raggiungerlo, grazie al sostegno di una serie di progetti di rimboschimento nel mondo. Anche un appuntamento su scala molto più grande come Glastonbury, nel Regno Unito, può fare la sua parte, con 1300 volontari impegnati ad aiutare il pubblico a riciclare correttamente, i pannelli solari più grandI del Regno Unito e l’impegno a piantare 10mila alberi.
Amate la vostra tenda. Poi, però, c’è quello che potete fare voi. Il primo passo per essere un fan consapevole in viaggio per un festival è proprio fare attenzione al viaggio. Provate a scegliere un mezzo di trasporto più lento ed ecologico, come il treno. La maggior parte degli eventi sono in Europa continentale, facilmente raggiungibili via ferrovia, magari allargando l’esperienza a un breve rail – trip. Se decidete di andare in automobile, ottimizzate i costi e l’impatto con il carpooling tra amici o sconosciuti. Provate a non esagerare con lo shopping pre-festival (è triste ricordarlo, ma la moda inquina), e per i campeggiatori in cerca di una tenda da acquistare, c’è la Molecule 4 di The Earth Ship che è fatta di plastiche interamente riciclate. Costa un po’ di più (circa 300 euro) ma i materiali sono ottimi e durevoli. Capita spesso che spettatori comprino tende da campeggio di scarsa qualità, con l’idea di abbandonarle lì al termine della festa: inutile sottolineare che questo è l’opposto di un comportamento consapevole e sostenibile. .
Rifiuti zero (o quasi). L’aspetto più complesso da gestire, però, è un altro: i rifiuti. Mettendo da parte le politiche di ogni singolo evento, quello che potete fare voi è innanzitutto mettervi nelle condizioni di produrne di meno, evitando soprattutto di affidarvi a stoviglie di plastica usa e getta. Provate ad avere sempre con voi una borraccia o un bicchiere da riutilizzare per l’acqua e gli alcolici. Un altro modo per ridurre i rifiuti da packaging è portarvi il cibo da casa: è anche un ottimo modo per risparmiare, visto che mangiare durante questi eventi può essere costoso. Per tutta la spazzatura che è stato inevitabile produrre c’è la raccolta differenziata, ormai presente a ogni festival che si rispetti. Individuate in fretta i secchi e a memorizzate bene il codice di colori e materiali: con il procedere di serata e stanchezza diventerà sempre più difficile farci attenzione. Quello che vi servirà mettere in valigia prima di partire, quindi, è un paio di contenitori riutilizzabili per il cibo (non di vetro, non ve li faranno portare), utensili e stoviglie lavabili e un paio di bicchieri da riusare. Poco spazio nel bagaglio e nello zaino, grandi risultati sul vostro impatto.
Qual è l’ultimo festival al quale siete stati?
Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.