Il ritorno al lavoro è un trauma? Ecco l’antidoto

Settembre è sempre un mese in salita: si torna in ufficio, le vacanze diventano un ricordo e non perderne gli effetti benèfici ci sembra un'impresa. Ecco i nostri consigli per ripartire un passo alla volta, ascoltando corpo e mente

Non c’è niente da fare: il rientro dalle vacanze è un piccolo trauma ciclico, ogni anno sempre uguale, da quando avete un lavoro. È lunedì mattina, siete alla scrivania o nella postazione e vi assale una forma di cupo malessere: vi rendete conto di essere nel punto più lontano dalle prossime vacanze. La vita è anche lavoro, su questo non vi possiamo aiutare, e probabilmente tra una settimana o due quello che fate tornerà sinceramente a piacervi. Questo articolo è invece dedicato agli effetti delle vacanze. Non è scritto da nessuna parte infatti che rientrare nel ritmo lavorativo debba necessariamente causare la perdita del benessere accumulato nei giorni precedenti. Non andiamo al mare, in montagna o in viaggio solo per scappare quelle due o tre settimane, ma per conservare tranquillità, ispirazione e apertura tutto l’anno. Impossibile? Non è detto.

Attenti all’heavy metal (il primo giorno). Il primo punto è il ritmo. Non potete passare da una soave melodia bossa nova a un assolo heavy metal senza un’opportuna transizione. Il vostro obiettivo per un rientro senza dispersione di benessere è accordare i tempi e i ritmi in modo fluido. Un modo ideale è regalarsi un’ulteriore mezza giornata cuscinetto tra le vacanze e il lavoro, una mattinata per un massaggio, una passeggiata, una piccola sessione di shopping, anche solo per riempire il frigorifero per la prima settimana in città. Se questo non fosse possibile, provate ad applicare lo stesso principio al lavoro, ricominciando senza tuffi o salti in avanti. Offrite un caffè al vostro collega preferito, fatevi raccontare cosa è successo in vostra assenza in cambio di un aneddoto buffo dalle vacanze. Traducete l’aggiornamento in una lista di cose da fare: vi aiuterà a mettere ordine spaziale e temporale prima di rimettervi al lavoro.

Non scalate la montagna tutta insieme. Parliamoci chiaro: uno degli spauracchi peggiori che vi aspettano è la montagna di e-mail inevase che rischiate di trovare al vostro ritorno. Anche in questo caso, datevi il tempo e lo spazio per leggere tutto con calma, non affrontate le centinaia (o migliaia) di mail con lo spirito di chi deve risolvere tutto il primo giorno. Date un’occhiata generale, senza ordine cronologico, leggete quelle che sembrano più urgenti, nel caso rispondete, e il resto affrontatelo un po’ alla volta. Questo metodo conviene applicarlo a ogni aspetto del lavoro nel corso della prima settimana: riavviate la routine da compiti piccoli e operazioni minute. Date la possibilità alla mente di riabituarsi al nuovo stato di cose, fissando delle priorità ragionevoli, con poche riunioni e tanto spazio / tempo mentale per voi.

Il corpo viene prima (soprattutto ora). La vostra mente è traumatizzata dal ritorno? Il corpo ancora di più, è la parte di voi che ha bisogno di più attenzioni per non disperdere i benefici del relax passato. Usate come punto di partenza la lista di consigli contro lo stress da rientro stilata dagli specialisti dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Segnaliamo: sfruttare la luce del sole (prima del buio e dell’autunno). Durante le vacanze ne avete fatto il pieno, perciò anche questa transizione, verso l’ufficio e la sua luce artificiale, deve essere morbida. Sono consigliate e incoraggiate le camminate per andare al lavoro e le pause pranzo al parco. Per lo stesso motivo riposate gli occhi più frequentemente del solito. L’ideale: quindici minuti ogni due ore. Rientrate nella routine con una lunga dormita, dalle otto alle dieci ore, per iniziare belli freschi. Bevete molta acqua e riducete il consumo di alcolici, mangiate in modo regolare e, infine, regalatevi un buon proposito, anche perché settembre è il vero Capodanno: imparate uno sport nuovo.

Se lo stress è troppo, ascoltate il segnale. I giorni del ritorno al lavoro sono densi di rivelazioni su di sé: quando si esce e poi si torna nella routine si vedono cose che altrimenti si nascondono nel flusso indistinto di compiti e settimane. Se il rientro è troppo duro, se tornare alla scrivania vi ha causato ansia persistente o un malessere profondo, è giunto il momento di prendere in considerazione un passo che probabilmente è sullo sfondo dei vostri pensieri da tempo: cambiare, cercare un altro lavoro. Date una rinfrescata al vostro profilo LinkedIn, provate a contattare qualche cacciatore di teste, mandate qualche e-mail esplorativa per rinvigorire contatti utili. Magari non porteranno a nulla nell’immediato, ma muovere le cose è sempre sano e l’idea di avere una potenziale via d’uscita vi aiuterà a reggere la fatica di questi primi giorni dopo le vacanze. Infine, per superare il back-to-work blues non c’è antidoto migliore che iniziare subito a programmare una nuova partenza.

Come è stato il vostro rientro quest’anno?

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