Il 2020 è l'anno internazionale delle piante secondo la FAO: ecco come prenderti cura di loro e creare il tuo piccolo angolo verde in casa
La FAO ha deciso che il 2020 è l’anno internazionale delle piante: visto che stai passando molto tempo dentro casa, puoi celebrarlo prendendoti cura delle tue. Anche perché è il momento per imparare dalle piante, come ha detto di recente il neurobiologo Stefano Mancuso. La decisione della FAO in teoria non avrebbe una sfumatura propriamente domestica, quanto globale: ricordare al genere umano quanto siano importanti le piante per la nostra sopravvivenza come specie. Costituiscono l’80% del cibo che mangiamo e producono il 98% dell’ossigeno che respiriamo. Questa è una consapevolezza esistenziale da mantenere, ma questo è anche il momento di agire nel piccolo, nel micro: quindi puoi onorare l’anno delle piante iniziando un nuovo corso con quelle di casa tua. Ecco un po’ di suggerimenti pratici per iniziare a dare alle tue piante quello che hanno bisogno di ricevere da te.
- Dosa bene l’acqua. La prima cosa da appuntare sul tuo nuovo quaderno da giardiniere è che la maggior parte delle piante da appartamento non muoiono disidratate per poca acqua ma annegate per troppa acqua. Quando innaffi, il tuo obiettivo deve essere rendere il terreno umido, non pieno d’acqua. Diciamo no alle pozzanghere nel terriccio.
- Attento alla temperatura. L’acqua troppo fredda fa male alle piante (così come – ovviamente – quella troppo calda). L’acqua deve essere a temperatura ambiente, per raggiungere quella ideale puoi lasciarla in un vaso la notte e usarla al mattino.
- Scegli bene gli strumenti. L’annaffiatoio fa la dose: piante piccole come quelle che abitano dentro il tuo appartamento hanno bisogno di una dose piccola, di quella che può passare attraverso un beccuccio stretto. Niente strumenti giganti da giardino, se non hai un giardino. E ricorda: l’acqua va sulla terra, non sulle foglie. Valuta anche l’uso di un vaporizzatore: sono molto utili.
- Non tutti i vasi sono uguali: quelli in terracotta si dice che «respirino», l’acqua evapora, la terra perde velocemente umidità, quindi in media (ovviamente commisurato all’esigenza specifica della pianta) toccherà innaffiare più spesso. Quelli in plastica o metallo invece sono impermeabili. Di conseguenza la terra resta umida e l’acqua serve meno spesso.
- Le piante vivono di acqua e luce. Anche per quest’ultima il dosaggio non sempre è facile: senza luce non possono vivere, quella troppo diretta le brucia. Una distanza di un metro e mezzo dalle finestre, se siamo in interno, è di solito l’ideale, soprattutto nel periodo più difficile: l’inverno.
- Quando spolveri casa, non dimenticarti delle piante. La luce non riesce a passare attraverso uno strato di polvere, quindi ricordati di pulirle. In generale, se la trovi ingiallita o protesa verso l’alto, la tua pianta ha un problema di luce.
- L’umidità è fondamentale per le tue piante, dovrebbe essere tra il 70% e il 90%, il che però sarebbe insostenibile per te. Per una felice convivenza, puoi usare un umidificatore oppure le palline di argilla da mettere nei sottovasi, piene d’acqua da far evaporare.
- Se viaggi spesso prova a scegliere piante poco esigenti, che chiedono poca acqua. Non solo quelle grasse, ma anche l’oleandro, e le erbe selvatiche come mentuccia, melissa e borragine. Se la tua assenza è più lunga di un paio di settimane, qui ci sono dei metodi fai-da-te per creare un piccolo sistema di irrigazione domestico.
- Fai shopping mirato. Se il tuo pollice, oltre a essere verde, è pure smart, ci sono una serie di gadget tecnologici per il giardiniere amatoriale 2.0. Lua e Natede ad esempio sono vasi smart, che aumentano le funzioni della pianta. Natede ne fa un purificatore d’aria completamente naturale, Lua permette di comunicare umori, sensazioni ed esigenze. Un po’ strano, ma divertente.
- Parla con loro. I giardinieri consumati e un po’ sentimentali parlano alle piante. Ma fa davvero bene? La scienza è divisa, non ci sono prove definitive che conversare con i vegetali li aiuti a crescere meglio, anche se alcuni studi, di carattere un po’ limitato, sembrano averlo provato: le vibrazioni sonore causano una risposta fisiologica, secondo la Penn State University. In ogni caso, parlare con le piante probabilmente fa bene al tuo umore, quindi non smettere, loro sono lì per questo e non ti contraddiranno mai.
Hai voglia di approfondire, studiare e dedicare alla missione il tempo che devi ancora trascorrere in casa? In questo articolo ti consigliamo una serie di corsi, video, testi e addirittura web radio per saperne di più su come rendere le tue piante felici.
Raccontaci: com’è stato il tuo rapporto con le piante in questo lockdown?
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