Pensioni pagate all’estero, un problema tutto italiano

È il presidente dell’INPS Boeri a lanciare l’allarme: “373 mila pensioni italiane pagate all'estero”. Cosa significa e perché questo può rappresentare un problema?

Il tema welfare in Italia è all’ordine del giorno. A preoccupare il Paese e i suoi abitanti la disoccupazione che tra i giovani non accenna a diminuire, almeno in termini di precarietà, e l’incertezza di potersi godere la pensione con un reddito adeguato. Già da tempo, istituti come INPS o Assoprevidenza hanno fatto risuonare l’allarme circa il sistema pensionistico in Italia: se già oggi molti anziani non percepiscono una pensione adeguata a sostenere i costi quotidiani della vita, il futuro può riservare una situazione peggiore, soprattutto per i Millennials.

Gli italiani all’estero e le pensioni. In un Paese dove non solo è in calo il tasso di natalità, bensì si conta un saldo tra nati e deceduti di almeno 60 mila unità in difetto per i primi, il fattore demografico sicuramente non gioca a favore del problema delle pensioni. Nel 2060, infatti, gli over 65 potrebbero costituire il 60% della popolazione in Europa, a discapito dei giovani che diminuiranno ogni anno dello 0,3%. L’Italia è tra i Paesi europei a risentire maggiormente di questo invecchiamento della popolazione. Di recente, però, il presidente dell’INPS Tito Boeri ha messo in luce un’ulteriore fattore: ci sarebbero almeno 373 mila assegni pensionistici versati a favore di cittadini italiani residenti all’estero, solo lo scorso 2016. Insomma, l’Italia paga pensioni all’estero, per un ammontare di circa 1 miliardo di euro. Ma la questione è che queste persone che percepiscono la pensione, hanno versato contributi solo per pochi anni, ma nonostante questo riescono ad accedere ai benefici della quattordicesima e delle integrazioni al minimo.

Cosa comporta questa spesa? Dal report dell’INPS emerge che più di un terzo delle pensioni pagate nel mese di giugno 2017 presenta un periodo di contribuzione minore ai 3 anni, mentre l’83% è inferiore ai 10 anni. Queste 373 mila pensioni pagate su 160 Paesi, costituiscono spese che non rientrano affatto nel sistema economico italiano sotto forma di consumi. E i consumi sono uno dei principali componenti di un’economia; senza tutto si ferma. Ma da cosa è data questa anomalia? Sono molti oggi i pensionati che scelgono di vivere gli anni della pensione all’estero. Tra le mete preferite quelle esotiche, mentre in Europa il Portogallo va per la maggiore. Le pensioni pagate all’estero però non fanno altro che ridurre gli oneri di spesa sociale degli altri Paesi, dove invece il cittadino risiede e paga le tasse. A questa spesa sfavorevole per il BelPaese, si aggiungono anche le prestazioni indebite, che sarebbero ben 101 mila per un importo complessivo di 270 milioni di euro. Di queste, 60 mila vengono recuperare tramite la pensione, mentre le restanti con rimesse in denaro.

Italiani e risparmio. Da una ricerca globale di BlackRock, Investor Pulse 2017, emerge che nonostante la situazione del welfare sia preoccupante, gli italiani in Europa continuano ad avere pochissima consapevolezza dell’importanza individuale nella questione: solo il 56% degli italiani ritiene sé stesso responsabile per la propria pensione, non considerando quindi l’importanza di risparmiare e investire per potere avere in futuro un reddito integrativo. Non solo gli italiani non si sentono abbastanza responsabili del proprio futuro previdenziale, ma alcuni di loro ritengono che ad occuparsene debbano essere figli e partner (31% e 24%). Quantomeno, sembra esserci la coscienza di essere in difetto, infatti il 37% degli italiani si dichiara consapevole di non stare provvedendo abbastanza al proprio futuro. Ed infatti, come mostra il grafico sottostante, meno della metà degli italiani risparmia per la propria pensione, in percentuale notevolmente ridotta rispetto alla media europea.

In un momento storico in cui è ormai un dato di fatto che lo Stato da solo non riesce a fornire un’adeguata assistenza sociale ai pensionati, sempre più necessario è prendere consapevolezza di come risparmiare oggi, per il futuro, possa fare la differenza.

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